I Brevetti

Domande sui brevetti

Perché dovrei brevettare la mia invenzione?
Per un’impresa la concorrenza della manodopera a basso costo rende sempre più difficile competere sul mercato e mantenere le proprie posizioni acquisite negli anni.
Un privato ha invece spesso la speranza che la sua invenzione entri sul mercato e, possibilmente, gli garantisca un ritorno economico.
Per entrambi, il brevetto consente di impedire ad altri l’uso commerciale dell’invenzione brevettata, garantendo la possibilità di produrre in esclusiva l’oggetto brevettato oppure (specie se si tratta di un privato) di vendere il brevetto o concederlo in licenza dietro compenso.

Che cosa si può brevettare?
Affinché un’invenzione sia brevettabile, deve soddisfare i seguenti requisiti:

  • abbia come oggetto una materia brevettabile (sono escluse “le scoperte, le teorie scientifiche, i metodi matematici, i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuale, per gioco o per attività commerciali, i programmi di elaboratori, le presentazioni di informazioni”)
  • sia nuova (non deve esistere nulla di simile in nessuna parte del mondo)
  • implichi un’attività inventiva (non deve cioè essere ovvia)
  • possa avere un’applicazione industriale
  • sia descritta in modo chiaro e completo nella domanda di brevetto

Se un oggetto è stato brevettato solo all’estero, posso brevettarlo in Italia?
No, non è possibile. Torniamo a dire che uno dei requisiti essenziali di un brevetto è che sia nuovo, ossia non deve esistere nulla di simile in nessuna parte del mondo. Ciò implica ad esempio, che se un oggetto è stato brevettato solo in Giappone, sarà possibile produrne e commercializzarne uno uguale in Italia, ma non sarà possibile brevettarlo.

È vero che basta modificare un particolare perché altri copino il mio brevetto?
Non è vero, se un brevetto è ben rivendicato allora è tutelabile efficacemente. Redigere delle buone rivendicazioni non è però facile, meglio affidarsi a dei professionisti.
Ad esempio, realizzare un qualcosa in un diverso materiale o con una forma leggermente diversa, non consente ad un terzo di realizzare liberamente il vostro brevetto; occorre che introduca degli elementi innovativi.

Posso brevettare un software?
La materia è un po’ complessa poiché in Italia i software in quanto tali non sono brevettabili; per tutelare il software è però possibile ricorrere al diritto d’autore, a condizione però che il software sia originale ovvero sia il risultato di una creazione intellettuale dell’autore. La protezione è relativa al programma espresso in forma sorgente, al relativo output (suoni, parole o immagini) nonché alle interfacce con l’utente (insieme di immagini grafiche, messaggi e suoni).

Quanto costa un brevetto?
I costi variano da Paese a Paese e comprendono diverse voci (tasse, diritti e bolli); nel caso si provveda in totale autonomia, i costi vivi ammontano a qualche centinaio di euro. Se invece (com’è consigliabile) vi affidate ad un professionista (che provvede alla relazione descrittiva, ai disegni, alle rivendicazioni, alla domanda, alle comunicazioni con gli enti preposti e con eventuali corrispondenti esteri), occorre considerare una spesa totale di circa 2500-3500 euro. Una volta che un brevetto viene concesso dall’ufficio competente, occorre poi pagare le tasse annuali di mantenimento in vita (la gestione delle scadenze è solitamente garantita dalla studio che ha curato la pratica).

Cosa scrivere in un brevetto?
Un brevetto è strutturato in modo simile in tutto il mondo e comprende una descrizione, una o più rivendicazioni ed i disegni.
La descrizione di un’invenzione ne deve illustrare dettagliatamente i contenuti, in modo tale da permettere ad una persona esperta di quel settore di ricostruire e mettere in pratica l’invenzione basandosi esclusivamente su tale descrizione. Solitamente comprende anche un’introduzione in cui si esamina la “tecnica nota” e se ne evidenziano gli eventuali limiti.
Le rivendicazioni elencano tutti gli elementi nuovi dell’invenzione, determinando l’ambito della tutela di un brevetto. Le rivendicazioni hanno un ruolo fondamentale in  un brevetto, in quanto una loro imprecisa formulazione può determinare l’inutilità di un brevetto, rendendolo facile da eludere.
I disegni aiutano ad illustrare alcune caratteristiche dell’invenzione indicate nella descrizione, rendendo “visibile” l’invenzione stessa. Tuttavia, se l’invenzione ha come oggetto un procedimento, i disegni non sono, di norma, richiesti.

Per brevettare un’invenzione è necessario costruire un prototipo?
No, sono sufficienti dei disegni che illustrino dettagliatamente l’invenzione oggetto di brevetto. Ciò implica che non è necessario verificare che l’oggetto funzioni, basta solo averlo definito dettagliatamente sulla carta.

In cosa consiste la vendita di un brevetto?
Consiste nella cessione della titolarità, ossia nel trasferimento permanente della titolarità del brevetto ad un’altra persona. La cessione origina  un ricavo sotto forma di pagamento unico e definitivo.

In cosa consiste la concessione in licenza di un brevetto?
La concessione in licenza di un brevetto, consente di ricevere delle retribuzioni (di solito si tratta di percentuali su ogni pezzo venduto, note anche come royalty) a fronte dell’autorizzazione all’utilizzo del brevetto. La concessione di una licenza può essere molto valida dal punto di vista economico.

I Brevetti

Domande sui brevetti

Perché dovrei brevettare la mia invenzione?
Per un’impresa la concorrenza della manodopera a basso costo rende sempre più difficile competere sul mercato e mantenere le proprie posizioni acquisite negli anni.
Un privato ha invece spesso la speranza che la sua invenzione entri sul mercato e, possibilmente, gli garantisca un ritorno economico.
Per entrambi, il brevetto consente di impedire ad altri l’uso commerciale dell’invenzione brevettata, garantendo la possibilità di produrre in esclusiva l’oggetto brevettato oppure (specie se si tratta di un privato) di vendere il brevetto o concederlo in licenza dietro compenso.

Che cosa si può brevettare?
Affinché un’invenzione sia brevettabile, deve soddisfare i seguenti requisiti:

  • abbia come oggetto una materia brevettabile (sono escluse “le scoperte, le teorie scientifiche, i metodi matematici, i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuale, per gioco o per attività commerciali, i programmi di elaboratori, le presentazioni di informazioni”)
  • sia nuova (non deve esistere nulla di simile in nessuna parte del mondo)
  • implichi un’attività inventiva (non deve cioè essere ovvia)
  • possa avere un’applicazione industriale
  • sia descritta in modo chiaro e completo nella domanda di brevetto

Se un oggetto è stato brevettato solo all’estero, posso brevettarlo in Italia?
No, non è possibile. Torniamo a dire che uno dei requisiti essenziali di un brevetto è che sia nuovo, ossia non deve esistere nulla di simile in nessuna parte del mondo. Ciò implica ad esempio, che se un oggetto è stato brevettato solo in Giappone, sarà possibile produrne e commercializzarne uno uguale in Italia, ma non sarà possibile brevettarlo.

È vero che basta modificare un particolare perché altri copino il mio brevetto?
Non è vero, se un brevetto è ben rivendicato allora è tutelabile efficacemente. Redigere delle buone rivendicazioni non è però facile, meglio affidarsi a dei professionisti.
Ad esempio, realizzare un qualcosa in un diverso materiale o con una forma leggermente diversa, non consente ad un terzo di realizzare liberamente il vostro brevetto; occorre che introduca degli elementi innovativi.

Posso brevettare un software?
La materia è un po’ complessa poiché in Italia i software in quanto tali non sono brevettabili; per tutelare il software è però possibile ricorrere al diritto d’autore, a condizione però che il software sia originale ovvero sia il risultato di una creazione intellettuale dell’autore. La protezione è relativa al programma espresso in forma sorgente, al relativo output (suoni, parole o immagini) nonché alle interfacce con l’utente (insieme di immagini grafiche, messaggi e suoni).

Quanto costa un brevetto?
I costi variano da Paese a Paese e comprendono diverse voci (tasse, diritti e bolli); nel caso si provveda in totale autonomia, i costi vivi ammontano a qualche centinaio di euro. Se invece (com’è consigliabile) vi affidate ad un professionista (che provvede alla relazione descrittiva, ai disegni, alle rivendicazioni, alla domanda, alle comunicazioni con gli enti preposti e con eventuali corrispondenti esteri), occorre considerare una spesa totale di circa 2500-3500 euro. Una volta che un brevetto viene concesso dall’ufficio competente, occorre poi pagare le tasse annuali di mantenimento in vita (la gestione delle scadenze è solitamente garantita dalla studio che ha curato la pratica).

Cosa scrivere in un brevetto?
Un brevetto è strutturato in modo simile in tutto il mondo e comprende una descrizione, una o più rivendicazioni ed i disegni.
La descrizione di un’invenzione ne deve illustrare dettagliatamente i contenuti, in modo tale da permettere ad una persona esperta di quel settore di ricostruire e mettere in pratica l’invenzione basandosi esclusivamente su tale descrizione. Solitamente comprende anche un’introduzione in cui si esamina la “tecnica nota” e se ne evidenziano gli eventuali limiti.
Le rivendicazioni elencano tutti gli elementi nuovi dell’invenzione, determinando l’ambito della tutela di un brevetto. Le rivendicazioni hanno un ruolo fondamentale in  un brevetto, in quanto una loro imprecisa formulazione può determinare l’inutilità di un brevetto, rendendolo facile da eludere.
I disegni aiutano ad illustrare alcune caratteristiche dell’invenzione indicate nella descrizione, rendendo “visibile” l’invenzione stessa. Tuttavia, se l’invenzione ha come oggetto un procedimento, i disegni non sono, di norma, richiesti.

Per brevettare un’invenzione è necessario costruire un prototipo?
No, sono sufficienti dei disegni che illustrino dettagliatamente l’invenzione oggetto di brevetto. Ciò implica che non è necessario verificare che l’oggetto funzioni, basta solo averlo definito dettagliatamente sulla carta.

In cosa consiste la vendita di un brevetto?
Consiste nella cessione della titolarità, ossia nel trasferimento permanente della titolarità del brevetto ad un’altra persona. La cessione origina  un ricavo sotto forma di pagamento unico e definitivo.

In cosa consiste la concessione in licenza di un brevetto?
La concessione in licenza di un brevetto, consente di ricevere delle retribuzioni (di solito si tratta di percentuali su ogni pezzo venduto, note anche come royalty) a fronte dell’autorizzazione all’utilizzo del brevetto. La concessione di una licenza può essere molto valida dal punto di vista economico.